venerdì 20 febbraio 2015

Le ultime da Il Sole 24Ore: "Lavoro, le mansioni diventano più flessibili"

Le imprese, in via unilaterale, potranno variare le mansioni di un lavoratore in tutti i casi di «modifica degli assetti organizzativi» (una nozione più ampia di quella contenuta nella delega, che limitava tale facoltà alle sole ipotesi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale). Se si percorrerà questa strada, l'attribuzione unilaterale a nuove mansioni non potrà scendere «sotto un livello di inquadramento» e non dovrà comportare «modifiche alla retribuzione in godimento» al momento del cambio dell'incarico.
 
La contrattazione collettiva, compresa quella aziendale, avrà comunque sempre la possibilità di individuare ulteriori ipotesi di modifica, anche in pejus, delle mansioni. Spazio anche a un rafforzamento normativo dei patti modificativi delle mansioni “certificati”, quelli cioè sottoscritti in sede protetta (essenzialmente sindacale o, finché rimarranno, presso le direzioni territoriali del lavoro). Qui ci si potrà accordare nel modificare le mansioni per tre motivi: «mantenimento dell'occupazione», per «acquisire nuove professionalità» o per «conciliare al meglio vita e lavoro». La possibilità di variare incarico per ragioni di salute (per esempio in caso di grave malattia) è sempre ammessa (come del resto accade già oggi). Inoltre, la 'promozione automatica' scatterà dopo 6 mesi (e non più dopo 3), «salva diversa volontà del lavoratore».

 
Al Dlgs di riordino delle tipologie contrattuali che verrà portato oggi per un primo giro di tavolo al consiglio dei ministri, è stata inserita una 'postilla' finale di 8 commi che, in attuazione della delega lavoro, apre ufficialmente la strada legislativa alla possibilità di modificare le mansioni di un lavoratore, riscrivendo l'articolo 13 dello Statuto dei lavoratori datato 1970.
Le novità, se varate definitivamente dal Governo, si applicheranno a tutti i dipendenti (vecchi e nuovi assunti), e il cambiamento rispetto alla disciplina attuale è abbastanza marcato.