giovedì 23 luglio 2015

News da ItaliaOggi. Il governatore Visco: "Chiave per la ripresa è la produttività"

"Quando era noto che avremmo perso il controllo del cambio, con annessa possibilità di svalutazioni competitive, le imprese avrebbero dovuto investire di più sulla produttività". L'ha dichiarato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in un'intervista al Foglio, aggiungendo che "invece, in media, sono rimaste indietro nell'uso delle tecnologie, non solo di quelle dell'informazione e non solo della manifattura". Secondo Visco, "ancora oggi l'Italia è indietro nella spesa per la ricerca, soprattutto  per la ricerca finanziata dai privati".

Il governatore ha precisato di non credere nella teoria della stagnazione secolare in voga soprattutto in America, "semplicemente perché ritengo che esistano ancora capacità inesplorate e molto elevate di far crescere la produttività, pure negli Stati Uniti". In Italia "servono investimenti su scuola, università e ricerca. E per una sana spending-review, dalle corrette teorie macro si deve passare al dettaglio micro", ha concluso.

In merito al consistente taglio delle tasse proposto dal premier Matteo Renzi per il prossimo triennio, Visco dice: "Non commento provvedimenti che ancora non conosco". Ragiona il governatore: "Quando si riducono le tasse ci sono due considerazioni basilari da compiere. Le tasse servono a pagare i servizi: se si riducono come si pagheranno questi servizi? Inoltre sono necessarie a mantenere l'ordine dei conti pubblici, a non incorrere in ulteriore deficit: se si tagliano sarà necessario trovare le necessarie coperture anche per non turbare le condizioni del mercato del debito sovrano".

Quanto all'abolizione della tassa sulla prima casa il governatore spiega che "la casa e' un asset che a livello internazionale viene normalmente tassato". L'urgenza, piuttosto, il governatore la rintraccia in una necessaria 'semplificazione' per i contribuenti, "a partire dalla denuncia dei redditi", conclude.

martedì 21 luglio 2015

Le ultimissime da ItaliaOggi: "Grecia, si attende l'ok per la seconda tranche di riforme"

Il Governo greco ha sottoposto al Parlamento la seconda tranche di riforme chieste dai creditori per iniziare i colloqui sul multi-miliardario piano di salvataggio del Paese. Il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, ha tempo fino a domani notte per incassare il via libera dell'Assemblea alle misure proposte.
 
Il primo blocco di riforme, presentato in Aula la scorsa settimana, ha scatenato una ribellione nel partito del premier ed è passato soltanto grazie ai voti delle opposizioni europeiste. Questa seconda tranche rappresenta dunque un ulteriore test per la sua maggioranza, che si è notevolmente indebolita.

 Le misure recepiscono le nuove regole Ue per il salvataggio delle banche in difficoltà, introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008. In sostanza verrà adottato anche in Grecia il cosiddetto 'bail in': il salvataggio degli istituti dovrà coinvolgere in primo luogo azionisti e creditori, mentre solo dopo potrà essere utilizzato denaro pubblico. La legge prevede anche una riforma del sistema della giustizia civile, con l'obiettivo di accelerare i processi e ridurre i costi.

venerdì 17 luglio 2015

Ultime news ItaliaOggi: "Bce, stime positive per Eurozona su crescita economica, inflazione e disoccupazione"

La Bce ha pubblicato le nuove stime sulla crescita economica, sull'inflazione e sulla disoccupazione. Per il 2015 conferma la previsione del Pil dell'Eurozona pari a +1,4%. Più ottimismo sul 2016 dove si prevede una crescita economica pari a +1,8% (+0,1 rispetto alla precedente previsione). Per il 2017 confermata la previsione di +1,8%. La stima di crescita di lungo termine del Pil resta a +1,7%.

Per quanto riguarda l'inflazione, per quest'anno è prevista a +0,2% (+0,1 punti rispetto alla precedente previsione). Per il 2016 a +1,3% (+0,1 punti), per il 2017 confermata la stima a +1,6%. Per la tendenza di lungo termine il valore viene alzato a +1,9% (+0,1 punti) ma sempre inferiore all'obiettivo di stabilità di lungo termine posto a +2%.

Infine, per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, la previsione per il 2015 viene rivista al ribasso dall'11,1% all'11%, al 10,5% dal 10,6% per il 2016, dal 10,1% al 10% per il 2017. Per la tendenza di lungo termine si scende dal 9,2% al 9%.

mercoledì 15 luglio 2015

Ultimissime ItaliaOggi, dal mondo: "Fmi boccia l'accordo Grecia-Ue"

Il Fondo monetario internazionale ha fatto filtrare alla stampa un report che boccia clamorosamente l'accordo raggiunto tra i leader di Eurolandia e Atene per un terzo programma di aiuti alla Grecia da 82-86 miliardi di euro.

L'Fmi ha ribadito la necessità di un taglio del debito di Atene da parte dei creditori europei. "Il drammatico deteriorarsi della sostenibilità del debito greco evidenzia la necessità di un suo taglio in misura ben maggiore di quanto considerato fino a oggi e di quanto proposto dal fondo Esm", si legge nel rapporto dell'Istituto di Washington.

I governi europei - secondo Fmi - dovrebbero concedere alla Grecia un periodo di grazia di 30 anni sul rimborso del debito, inclusi i nuovi prestiti, e un'ampia estensione delle scadenze. In alternativa, potrebbero fare dei trasferimenti fiscali su base annua ad Atene o ancora accettare "profondi tagli al valore nominale" del debito, che nei prossimi due anni salirà, secondo l'Fmi, al 200% del Pil.

 

lunedì 13 luglio 2015

News ItaliaOggi: "Ue, rimborsi più celeri per gli Stati che promuovono l'occupazione giovanile"



Rimborsi più celeri dalla Commissione Europea agli stati membri, per i progetti volti a favorire l’occupazione giovanile. Con un sistema di sistema di costi più snello, che comporta una riduzione significativa delle pratiche burocratiche per gli stati membri e importanti risparmi di risorse preziose per amministrazioni pubbliche a favore dell’occupazione giovanile (YEI - Youth Employment Initiative) e del Fondo sociale europeo (FSE).
 
E' quanto prevedono le nuove regole adottate lo scorso 8 luglio: la promozione dell’occupazione giovanile è infatti una delle priorità della Commissione Europea, come sottolinea Bruxelles, ricordando che alla fine di maggio la commissione ha versato un miliardo di prefinanziamento della YEI agli stati membri ammissibili, per velocizzare l’adozione di misure sul campo di cui hanno beneficiato 650 mila giovani.
 
La Commissione ha accolto con soddisfazione il recente potenziamento dell’alleanza europea per l’apprendistato, e l’impegno di mettere a disposizione dei giovani 140 mila nuove opportunità di formazione e apprendistato. Alla luce di tali sviluppi la commissione ha esortato gli stati membri a "sviluppare un sistema di costi semplificato per rendere la YEI e l’FSE più semplici, sicuri, rapidi e orientati al risultato".
 
Commentando il nuovo sistema di costi semplificato, la commissaria Thyssen ha sostenuto che "gli attuali aumenti dei tassi di occupazione dei giovani rappresentano un segnale incoraggiante. Nel 2014, 850 mila giovani hanno trovato un'occupazione".

venerdì 10 luglio 2015

News di oggi da Il Sole 24Ore: "Ministero del Lavoro: a maggio quasi 185 mila nuovi contratti"

A maggio 2015 si registrano 184.707 contratti di lavoro in più. Lo rileva il Ministero del Lavoro, sulla base delle prime evidenze ricavate dal Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie. Il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro in tutti i settori di attività economica è stato pari a 934.258, mentre le cessazioni sono state pari a 749.551.
 
Oltre trentamila (30.325) contratti a tempo determinato sono stati trasformati in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, con un aumento del dell'43,2% annuo: erano infatti 21.184 a maggio 2014.
 
Dei 934.258 contratti attivati, 179.643 (circa il 19%), sono contratti a tempo indeterminato, 643.032  a tempo determinato, 19.728 contratti di apprendistato, 36.376 sono collaborazioni e 55.479 sono le forme di lavoro classificate nella voce 'Altro'.
 
Il numero di cessazioni di rapporti di lavoro per tutti i settori è pari a 749.551. Di queste, 179.372 (circa il 24%) sono relative a contratti a tempo indeterminato, 458.220 a contratti a tempo determinato, 13.230 sono contratti di apprendistato, 46.570 sono collaborazioni e 52.159 sono le forme di lavoro classificate nella voce 'Altro'.

mercoledì 8 luglio 2015

Ultime da Il Sole 24Ore: Assemblea annuale Abi, "segnali di ripresa e primi frutti delle riforme"

Da qualche mese "percepiamo in Italia un’aria nuova e più costruttiva, dovuta alla convergenza delle iniziative delle istituzioni per la ripresa, degli sforzi delle categorie economiche e dal contesto esterno largamente favorevole". Così è intervenuto il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli, nella sua relazione all'assemblea annuale. "Anche i 'numeri bancari' evidenziano elementi di ripresa: il complesso dei prestiti a famiglie e imprese che nel 2007, prima della crisi, ammontava a 1.279 miliardi, ora è di 1.403 miliardi", aggiunge Patuelli.

Nei primi cinque mesi di quest’anno i nuovi mutui crescono del 64% mentre il credito al consumo aumenta dell’11% e i nuovi prestiti alle imprese crescono dell’11,6%. "Esprimiamo il massimo impegno per la ripresa, pur con i sempre più stringenti vincoli normativi europei. Questo 2015 deve essere l’anno della svolta e l’inizio di una decisa ripresa".

Le banche italiane credono fermamente nel progetto di costruzione europea ma "questa Europa non ci piace, non è quella che abbiamo sognato e vogliamo". Parole nette di distanza quelle del presidente dell’Abi. La soluzione per Patuelli è "completare il disegno di rilancio europeo con l’approvazione di Testi unici europei con identiche norme bancarie, finanziarie, di diritto penale dell’economia, di diritto fallimentare e con una maggiore omogeneità fiscale, senza le quali le contraddizioni sono evidenti".

La grave crisi greca è la spia "del modo stesso di essere dell’Unione", di conflitti "che, oltre che economici, hanno una rilevantissima matrice geopolitica internazionale".  "L'Europa deve cogliere dalla crisi greca proprio la spinta per la crescita degli assetti istituzionali dell’Unione europea, con una Costituzione europea che definisca doveri e diritti ed eviti conflitti economici di alto rilievo politico".

In Italia si vedono i primi frutti delle riforme ed è necessario andare avanti. Così il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo all’assemblea annuale dell’Abi. "I singoli paesi devono continuare a impegnarsi per rendere le proprie economie più solide e capaci di crescere. In Italia sono state compiute scelte di rilievo: se ne cominciano a vedere i frutti".

A giudizio del governatore "il compito non è esaurito, le riforme devono proseguire in tutti i settori dell’economia, nelle amministrazioni pubbliche. Il nostro sistema finanziario deve divenire più competitivo e riacquisire la capacità di sostenere pienamente l’attività economica". "Gli interventi sulla qualità del credito", ha aggiunto Visco, "e sul governo societario delle banche sono un passo, importante, in questa direzione".

Nell’analisi del numero uno di Bankitalia gli sviluppi della crisi in Grecia "restano profondamente incerti, ma i suoi effetti diretti sarebbero modesti per l’Italia e per l’area anche nei peggiori scenari". Il rischio di 'ripercussioni più gravi' diventa invece concreto se tornerà negli investitori il 'timore che l’euro non sia irreversibile'. Non esiste alternativa a una logica di cooperazione costruttiva tra i Paesi.

Nel primo trimestre di quest’anno, spiega Visco, "il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è sceso al 2,4%". Il dato "era del 2,6 nella media del 2014 e del 2,9 nel 2013" e "il miglioramento è attribuibile ai finanziamenti alle imprese il cui tasso di ingresso in sofferenza è calato di sei decimi, al 3,9%".
 
 

lunedì 6 luglio 2015

Approfondimento ItaliaOggi: "Internet, reati in crescita"


Internet, i social network in particolare, sono vissuti dalla maggior parte delle persone come spazi di libertà, luoghi dove si può dire ed essere tutto ciò che si vuole. La rete, per sua natura, tende ad accogliere l’individuo in una sorta di realtà virtuale, lontana dai problemi, dai dolori e dalle responsabilità della vita reale. Una sorta di second life dove i sogni si affrancano dalla vita di tutti i giorni. Ma è un’illusione. Pericolosa. Lo dimostra il fatto che il numero e la gravità dei reati commessi in rete, continuano ad aumentare, anche se due terzi delle persone che subiscono un attacco, almeno in un primo momento, nemmeno se ne accorgono.

L’anonimato, la gratuità, il superamento delle barriere spaziali portano molti a pensare "su internet faccio quello che voglio". Non è così: la giurisprudenza, che solo pochi anni fa vedeva la rete come un fenomeno difficile anche da capire, ha ormai elaborato, e sta cominciando a definire e ad applicare in modo sempre più convinto, una serie di reati legati proprio all’abuso degli strumenti informatici. Sono stati così identificati nei loro profili giuridici i reati di molestie via Facebook, di atti persecutori a mezzo social, di diffamazione sulla bacheca virtuale, di falso profilo, di pedopornografia, di cyberstalking, di gogna digitale e così via. E non si è mossa solo la giustizia penale, anche i giudici civili hanno ormai precisato percorsi tipici in grado di perseguire le condotte illecite attuate in rete.

L’illusione che basti un nickname per garantire il proprio anonimato è dura a morire, ma non ha fondamento. Chi entra in rete è sempre rintracciabile. Il Far west è finito. Di fatto, chi ha la forza di rivolgersi alla giustizia riesce ormai a trovare qualche risposta concreta.

Gli stupefacenti progressi delle tecnologie informatiche tendono ad abbagliare, invitano ad abbandonare il senso critico e i freni inibitori. Internet ha un’aureola da paese dei balocchi dove tutto è facile, il soddisfacimento immediato. Non tutti si rendono conto che spesso l’informazione gratuita spacciata in rete non è altro che pubblicità camuffata. Oppure che le interazioni tra gli utenti dei social network, apparentemente del tutto spontanee, possono essere manipolate dagli uffici stampa delle aziende che devono presentare nel miglior modo possibile i propri prodotti e nel peggior modo possibile quello dei loro concorrenti.

Anche dietro il dibattito politico che si sviluppa sui siti o sui social si celano talvolta istituti specializzati nel pilotare le ondate emotive, con l’obiettivo di massimizzare il consenso per i propri committenti. Una delle attività più lucrative è raccogliere (o rubare) i dati personali per poi ordinarli e rivenderli a caro prezzo come liste di utenti profilati. La truffa, il raggiro, la menzogna, la falsificazione sono online 24 ore su 24. Lo schermo del computer o dello smartphone può creare dipendenza da una realtà consolatoria ma irreale, affievolire il senso critico, disabituare all’uso della memoria, perché tanto c’è la rete che ricorda tutto. Al di là dei reati che, magari in modo non del tutto consapevole, si possono commettere o subire, è proprio questo il punto più delicato.

venerdì 3 luglio 2015

Ultime news da ItaliaOggi: "Pmi Eurozona in crescita, Pmi servizi in Italia oltre le attese"

Il Pmi composito finale dell'Eurozona è salito a giugno a 54,2 punti, in rialzo dai 53,6 di maggio. L'indice relativo al settore dei servizi è inoltre risultato pari a 54,4 punti, in linea al dato preliminare e al consenso, entrambi a 54,4 (53,8 punti a maggio).

"Nonostante l'intensificarsi della crisi greca durante la seconda metà del mese, il Pmi finale di giugno è leggermente aumentato rispetto alla stima flash" e "ciò lascia intendere che tale trambusto ha avuto finora un lieve impatto sull'economia reale", sottolinea Chris Williamson, capo economista di Markit. L'esperto puntualizza che "l'attività di giugno è aumentata al tasso più forte in poco più di quattro anni e lo stato occupazionale è rimasto solido e rassicurante, con assunzioni sui livelli record da quattro anni negli ultimi due mesi".

La combinazione tra gli stimoli della Bce e l'inflazione al minimo "sembra aver rilanciato gli affari e la capacità di spesa dei consumatori, controbilanciando le preoccupazioni del caso Grexit", sottolinea Williamson, puntualizzando però che "con il rallentamento dell'entrata dei nuovi ordini per il terzo mese consecutivo" il Pmi dell'Eurozona "ci sta segnalando l'insinuarsi del rischio di inquietudini che potrebbero colpire la crescita nei prossimi mesi se la crisi greca non si risolverà presto".

I dati d'indagine del secondo trimestre in ogni caso "indicano un aumento dello 0,4% del pil, con una ripresa guidata da Spagna e Irlanda, concomitante con la continua forte crescita tedesca, e con uno slancio che sta ora acquistando soddisfacente vigore anche in Francia e in Italia", aggiunge Williamson. In Italia l'indice Pmi servizi si attesta a 53,4 punti, in crescita rispetto al consenso a 52,3 punti.