mercoledì 8 luglio 2015

Ultime da Il Sole 24Ore: Assemblea annuale Abi, "segnali di ripresa e primi frutti delle riforme"

Da qualche mese "percepiamo in Italia un’aria nuova e più costruttiva, dovuta alla convergenza delle iniziative delle istituzioni per la ripresa, degli sforzi delle categorie economiche e dal contesto esterno largamente favorevole". Così è intervenuto il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli, nella sua relazione all'assemblea annuale. "Anche i 'numeri bancari' evidenziano elementi di ripresa: il complesso dei prestiti a famiglie e imprese che nel 2007, prima della crisi, ammontava a 1.279 miliardi, ora è di 1.403 miliardi", aggiunge Patuelli.

Nei primi cinque mesi di quest’anno i nuovi mutui crescono del 64% mentre il credito al consumo aumenta dell’11% e i nuovi prestiti alle imprese crescono dell’11,6%. "Esprimiamo il massimo impegno per la ripresa, pur con i sempre più stringenti vincoli normativi europei. Questo 2015 deve essere l’anno della svolta e l’inizio di una decisa ripresa".

Le banche italiane credono fermamente nel progetto di costruzione europea ma "questa Europa non ci piace, non è quella che abbiamo sognato e vogliamo". Parole nette di distanza quelle del presidente dell’Abi. La soluzione per Patuelli è "completare il disegno di rilancio europeo con l’approvazione di Testi unici europei con identiche norme bancarie, finanziarie, di diritto penale dell’economia, di diritto fallimentare e con una maggiore omogeneità fiscale, senza le quali le contraddizioni sono evidenti".

La grave crisi greca è la spia "del modo stesso di essere dell’Unione", di conflitti "che, oltre che economici, hanno una rilevantissima matrice geopolitica internazionale".  "L'Europa deve cogliere dalla crisi greca proprio la spinta per la crescita degli assetti istituzionali dell’Unione europea, con una Costituzione europea che definisca doveri e diritti ed eviti conflitti economici di alto rilievo politico".

In Italia si vedono i primi frutti delle riforme ed è necessario andare avanti. Così il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo all’assemblea annuale dell’Abi. "I singoli paesi devono continuare a impegnarsi per rendere le proprie economie più solide e capaci di crescere. In Italia sono state compiute scelte di rilievo: se ne cominciano a vedere i frutti".

A giudizio del governatore "il compito non è esaurito, le riforme devono proseguire in tutti i settori dell’economia, nelle amministrazioni pubbliche. Il nostro sistema finanziario deve divenire più competitivo e riacquisire la capacità di sostenere pienamente l’attività economica". "Gli interventi sulla qualità del credito", ha aggiunto Visco, "e sul governo societario delle banche sono un passo, importante, in questa direzione".

Nell’analisi del numero uno di Bankitalia gli sviluppi della crisi in Grecia "restano profondamente incerti, ma i suoi effetti diretti sarebbero modesti per l’Italia e per l’area anche nei peggiori scenari". Il rischio di 'ripercussioni più gravi' diventa invece concreto se tornerà negli investitori il 'timore che l’euro non sia irreversibile'. Non esiste alternativa a una logica di cooperazione costruttiva tra i Paesi.

Nel primo trimestre di quest’anno, spiega Visco, "il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è sceso al 2,4%". Il dato "era del 2,6 nella media del 2014 e del 2,9 nel 2013" e "il miglioramento è attribuibile ai finanziamenti alle imprese il cui tasso di ingresso in sofferenza è calato di sei decimi, al 3,9%".