giovedì 27 agosto 2015

News in tempo reale. ItaliaOggi: "Abi, in aumento i prestiti alle imprese"

I finanziamenti alle imprese hanno segnato nei primi sette mesi del 2015 un incremento del 16% sul corrispondente periodo dell'anno precedente (gennaio-luglio 2014).

E' quanto rende noto l'Abi, sulla base di un campione rappresentativo di banche (78 banche che rappresentano circa l'80% del mercato), sottolineando che le nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di immobili, sempre nello stesso periodo, hanno registrato un incremento dell'82,2% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Nello stesso periodo, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del 24,3%.

A luglio 2015 il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,1%) nei confronti di luglio 2014, stesso valore del mese precedente e migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo. Questo di luglio 2015 per i prestiti bancari a famiglie e imprese è il miglior risultato da aprile 2012.

lunedì 24 agosto 2015

Le ultime da ItaliaOggi: "In banca, 80 mld in più da imprese e famiglie"

Lo rende noto il Centro Studi di Unimpresa: crescono di oltre 80 miliardi di euro in un anno le riserve di imprese e famiglie, ovvero il denaro lasciato nei  depositi e nei conti correnti bancari. E' il risultato di un'analisi sull'andamento delle riserve da giugno 2014 a giugno 2015, basata su dati forniti da Bankitalia.
 
"L'onda lunga della crisi e la paura di nuove tasse stoppano i consumi delle famiglie, frenano gli investimenti delle aziende e congelano le liquidità delle banche" osserva l'associazione imprenditoriale.
 
Nell'ultima annata quindi "i salvadanai delle aziende, dei cittadini, degli istituti di credito, delle onlus, delle assicurazioni  e dei fondi pensione sono aumentati da 1477  a 1558 miliardi, in crescita di 80 miliardi".
 
Per le famiglie l'aumento dei 'tesoretti'  è pari a 15 miliardi e per le aziende a 14 miliardi, mentre per le banche, che continuano a tenere serrati i rubinetti dei prestiti, la liquidità è cresciuta di quasi 52 mld.
 
Le riserve delle banche sono salite del 13,3% a 364,1 miliardi e, secondo Unimpresa, "la liquidità congelata degli istituti è uno dei motivi del credit crunch": nello stesso periodo infatti "il totale dei finanziamenti al settore privato è calato di 7 miliardi, una riduzione che interessa soprattutto le imprese, che nell'ultimo anno hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata".

venerdì 21 agosto 2015

Rassegna stampa. ItaliaOggi: "Eurozona, in agosto si rafforza l'economia"

Non si ferma la locomotiva dell'Eurozona: nel mese di agosto la Germania resta su un sentiero di solida espansione economica.

Lo confermano i valori dell'indice Pmi composito, che anticipa il livello di attività economica del Paese. L'indice è salito da 53,7 a 54 punti, rimanendo ben sopra lo spartiacque dei 50 punti che divide le fasi di espansione economica da quelle di contrazione. A livello disaggregato, l'indice Pmi del settore manifatturiero è salito da 51,8 a 53,2 punti. Quello del settore dei servizi ha registrato una lieve limatura da 53,8 a 53,6.

Nel mese di agosto si rafforza il livello di attività economica anche nell'Eurozona. L'indice Pmi, che anticipa le tendenze di fondo, è salito a 54,1 dai 53,9 punti del mese di luglio, un numero sopra la stima di consensus degli economisti posta a 53,7 punti.
Nel dettaglio, il Pmi del settore manifatturiero è rimasto stabile a 52,4 punti, complice la frenata in Francia. Il Pmi del settore dei servizi è invece salito da 54 a 54,3 punti.

mercoledì 19 agosto 2015

Dalla rassegna stampa. Corriere del Veneto: "Fondi comunitari, 600 milioni stanziati per le imprese venete"

La grande corsa delle imprese venete agli stanziamenti comunitari può partire. La Commissione guidata da Jean-Claude Juncker ha annunciato di aver adottato i programmi operativi 2014-20 relativi a tre Regioni, Sicilia, Basilicata e appunto Veneto, che in quest’ordine di importo (rispettivamente 4,55 miliardi, 826 milioni e 600 milioni) beneficeranno dei fondi erogati dall’Unione Europea e dall’Italia per sostenere occupazione, ricerca e innovazione.
 
Per quanto riguarda il Veneto, l’assegnazione è sostenuta a metà dai governi europeo ed italiano, che liquideranno 300 milioni a testa. Il comunicato elenca una sfilza di numeri: "Il programma investirà in circa 6.400 imprese e contribuirà alla nascita di 773 start up. Saranno creati circa 1.700 nuovi posti di lavoro a tempo pieno, di cui 670 per ricercatori. Inoltre saranno avviate 1.200 nuove collaborazioni tra impresa e centri di ricerca. I finanziamenti contribuiranno a sostenere 1.155 imprese a lanciare nuovi prodotti sul mercato".
 
Sei le linee lungo cui si articoleranno i fondi: 114 milioni destinati a ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione; 77 per l’agenda digitale; 159 per la competitività dei sistemi produttivi; 92 per energia sostenibile e qualità della vita; 45 per rischio sismico e idraulico; 88 per lo sviluppo urbano sostenibile. A queste somme si aggiungeranno circa 25 milioni per l’assistenza tecnica ai bandi.
 
"Ho istituito una cabina di regìa per emanarli già a settembre - ha dichiarato Federico Caner, assessore regionale alla Programmazione Ue - in modo che per fine anno i soldi possano essere spesi per i progetti che verranno presentati dalle singole imprese, ma anche dalle associazioni di categoria".
 
Tra le misure in agenda, una spinta alla banda larga ultraveloce: l’obiettivo è di arrivare a far correre l’economia veneta alla velocità di almeno 100 megabit al secondo, lungo 1.100 chilometri di autostrade informatiche.

lunedì 17 agosto 2015

News Expo, Il Sole 24 Ore: "Angela Merkel con Matteo Renzi oggi in visita"


Angela Merkel sarà oggi a Milano per visitare i padiglioni dell'Expo. Ad accoglierla troverà il premier Matteo Renzi. La prima tappa, in programma intorno alle 17.30, sarà al padiglione Zero.
 
A seguire, i due leader si sposteranno al padiglione tedesco, per poi concludere la visita, intorno alle 18.30, al padiglione italiano. La visita sarà l'occasione per un incontro ravvicinato tra Renzi e Merkel, che capita in un periodo in cui a tenere banco non è tanto la crisi greca (venerdì scorso il Parlamento di Atene ha dato il via libera al terzo piano di salvataggio) quanto l'emergenza immigrazione, con la triste sequenza di morti nel Mediterraneo e con gli sbarchi sulle coste delle isole greche.

martedì 11 agosto 2015

Ultime news da Il Sole 24 Ore: "Lavoro, Inps conferma aumento contratti stabili"

Nei primi sei mesi del 2015 i nuovi contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 36% (+252.177), quelli a tempo determinato sono rimasti stabili e quelli di apprendistato si sono ridotti (-11.500). Le trasformazioni di vecchi contratti precari in contratti a tempo indeterminato sono aumentate del 30,6%. I dati arrivano dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps e confermano i positivi effetti del Jobs Act e degli sgravi previsti dalla legge di stabilità per chi assume a tempo indeterminato.
 
L’Inps parla chiaro: nel primo semestre del 2015 la variazione netta tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni, pari rispettivamente a 2.815.242 e 2.177.002, è di 638.240. Nello stesso periodo dell’anno precedente è invece stata di 393.658.

Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le trasformazioni degli apprendisti, sono state 331.917 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 30,6%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati-variati è passata dal 33,6% dei primi sei mesi del 2014 al 40,8% dei primi sei mesi del 2015: significa che quattro nuovi occupati su dieci oggi sono stabili.
 
In aumento anche il lavoro full time rispetto al part time: i nuovi rapporti di lavoro a tempo pieno rappresentano il 63,4% del totale delle nuove assunzioni nei primi sei mesi del 2015, in aumento di 1,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014.

I dati Inps vanno però letti in tandem con quelli riportati dall'Istat, senza eccedere in entusiasmo. L’Istituto nazionale di statistica ha continuato a registrare variazioni mensili di qualche decimale per gli occupati e, ha ripetuto spesso il presidente Giorgio Alleva, "ad oggi gli effetti sul Jobs Act sembrano esserci soprattutto sulle stabilizzazioni dei contratti precari". Come a dire: per valutare le conseguenze reali sull’occupazione bisogna aspettare.