Lo rende noto il Centro Studi di Unimpresa: crescono di oltre 80 miliardi di euro in un anno le riserve di imprese e famiglie, ovvero il denaro lasciato nei depositi e nei conti correnti bancari. E' il risultato di un'analisi sull'andamento delle riserve da giugno 2014 a giugno 2015, basata su dati forniti da Bankitalia.
"L'onda lunga della crisi e la paura di nuove tasse stoppano i consumi delle famiglie, frenano gli investimenti delle aziende e congelano le liquidità delle banche" osserva l'associazione imprenditoriale.
Nell'ultima annata quindi "i salvadanai delle aziende, dei cittadini, degli istituti di credito, delle onlus, delle assicurazioni e dei fondi pensione sono aumentati da 1477 a 1558 miliardi, in crescita di 80 miliardi".
Per le famiglie l'aumento dei 'tesoretti' è pari a 15 miliardi e per le aziende a 14 miliardi, mentre per le banche, che continuano a tenere serrati i rubinetti dei prestiti, la liquidità è cresciuta di quasi 52 mld.
Le riserve delle banche sono salite del 13,3% a 364,1 miliardi e, secondo Unimpresa, "la liquidità congelata degli istituti è uno dei motivi del credit crunch": nello stesso periodo infatti "il totale dei finanziamenti al settore privato è calato di 7 miliardi, una riduzione che interessa soprattutto le imprese, che nell'ultimo anno hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di quasi tutti i tipi di durata".