lunedì 29 giugno 2015

Breaking news ItaliaOggi: "Unioncamere: 83 mila posti di lavoro in più nelle imprese private"

Sono 83 mila i posti di lavoro aggiuntivi che le imprese dell`industria e dei servizi intendono creare tra aprile e giugno 2015, 82 mila dei quali destinati a lavoratori alle dipendenze.
Come risulta dai dati del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro relativi al 2° trimestre 2015, l`effetto Jobs act si fa sentire nei programmi occupazionali delle imprese, corroborato dal vento di ripresa che sta attraversando il sistema produttivo: le assunzioni previste a tempo indeterminato (68.400) toccano il massimo storico dal gennaio 2012, andando a rappresentare il 24% delle entrate totali, mentre i saldi positivi attesi entro giugno si estendono un po' a tutti i settori pur concentrandosi sul turismo, per l`approssimarsi della stagione estiva.

Buone notizie anche a livello territoriale: pur perdurando nel Nord Ovest l`impulso positivo di Expo già registrato nel precedente trimestre (in queste regioni i nuovi posti di lavoro che le imprese intendono creare entro giugno saranno 13 mila), è nelle altre ripartizioni territoriali che i saldi positivi subiscono una sensibile impennata, superando le 25 mila unità nel caso del Nord Est e del Mezzogiorno e sfiorando le 19 mila nel caso del Centro.
 

venerdì 26 giugno 2015

ItaliaOggi: "Istat, a giugno cresce la fiducia di consumatori e imprese"

Sale la fiducia dei consumatori e delle imprese. L'Istat riferisce che l'indice composito del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, è aumentato a giugno a 109,5 da 106 del mese precedente. Anche l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), in base 2010=100, è salito a 104,3 da 101,8 di maggio.

Risultano in crescita tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Variazioni più marcate mostrano il clima economico (a 139,4 da 130) e quello futuro (a 119,4 da 114,7), mentre il clima personale e quello corrente presentano incrementi più lievi. Migliorano anche i giudizi e le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (rispettivamente a -56 da -64 e a 10 da 2). Calano invece i saldi dei giudizi e delle attese sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi, così come le attese sulla disoccupazione.

Riguardo le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello delle costruzioni (a 119,7 da 111,8), quello dei servizi di mercato (a 109,0 da 105,1), quello del commercio al dettaglio (a 105,9 da 103,9) e, in maniera più lieve, quello del settore manifatturiero (a 103,9 da 103,4).

Nelle imprese dei servizi salgono i giudizi sugli ordini (a 3 da 1) ma non le attese (a 4 da 6 il saldo) e crescono le attese sull'andamento generale dell'economia (a 18 da 7). Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a 7 da 2) sia le attese sulle vendite future (a 23 da 22); risultano stabili le giacenze di magazzino (a 5).

martedì 23 giugno 2015

Rassegna stampa, Il Sole 24Ore: "Relazione Garante Privacy, 222 ricorsi nel 2014"

Nel 2014 sono stati adottati 628 provvedimenti collegiali. L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha fornito riscontro a 4.894 tra quesiti, reclami e segnalazioni con specifico riferimento ai seguenti settori: marketing telefonico (in forte aumento), credito al consumo, videosorveglianza, recupero crediti, assicurazioni, rapporti di lavoro, giornalismo, condominio.
 
Sono stati intrapresi - emerge dalla relazione annuale presentata al Parlamento - 222 ricorsi, riguardanti soprattutto banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attività di marketing, editori, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici, informazioni creditizie, amministrazioni condominiali. Sono state effettuate 385 ispezioni, svolte anche grazie all’ausilio del Nucleo Privacy della Guardia di finanza; le violazioni amministrative contestate sono state 577.
"È auspicabile che il decreto all’esame delle Camere sappia ordinare i cambiamenti resi possibili dalle innovazioni in una cornice di garanzie che impediscano forme ingiustificate e invasive di controllo, nel rispetto della delega e dei vincoli della legislazione europea". Così il Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, in relazione alle novità previste nel Jobs Act in materia di controllo a distanza sui lavoratori attraverso strumenti tecnologici.
 
"Nei rapporti di lavoro - ha spiegato Soro - il crescente ricorso alle tecnologie dell’organizzazione aziendale, i diffusi sistemi di geolocalizzazione e telecamere intelligenti hanno sfumato la linea - un tempo netta - tra vita privata e lavorativa. Un più profondo monitoraggio di impianti e strumenti non deve tradursi in una indebita profilazione delle persone che lavorano. Occorre sempre di più coniugare l’esigenza di efficienza delle imprese con la tutela dei diritti", ha concluso il Garante.

venerdì 19 giugno 2015

Ultime news ItaliaOggi, Confcommercio: "Segnali chiari di una ripresa però ancora fragile"

"Ormai i segnali di una ripresa reale sono chiari. Il Paese sta uscendo gradualmente e lentamente dalla crisi ma è una ripresa ancora fragile, di cui molte famiglie e imprese non si sono ancora accorte".

Lo ha affermato Confcommercio nell'Osservatorio mensile sulle imprese del terziario, spiegando che il Pil è in rialzo e dopo quasi tre anni torna a diminuire il numero dei fallimenti. Nel primo trimestre 2015 continua a crescere il numero degli occupati e si è superato lo spettro della deflazione.

Sull'ipotesi governativa di introduzione di un'unica imposta locale al posto di quelle attualmente esistenti, ha sottolineato Confcommercio, il 40,8% delle imprese del terziario preferisce l'accorpamento di Imu e Tasi. Il 33% ha indicato l'accorpamento di Imu, Tasi, Tosap e l'imposta di pubblicità, soprattutto imprese del turismo e dei servizi, di piccole dimensioni; il 26,2% preferisce l'accorpamento di Imu, Tasi e Tari (in prevalenza imprese del commercio e dei servizi, di medie e grandi dimensioni del Nord Ovest).

Riguardo al bonus di 80 euro erogato ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 24 mila euro, la quasi totalità degli imprenditori non ritiene sia una misura sufficiente per la riduzione della pressione fiscale. Rispetto alla riduzione del cuneo fiscale predisposto dal Governo escludendo il costo del lavoro dei dipendenti a tempo indeterminato dall'Irap, per l'86,9% degli imprenditori del terziario ciò è insufficiente per il calo delle tasse sulle imprese.

Il 77,5% ritiene che questa misura non vada incontro alle esigenze delle piccole imprese senza dipendenti, mentre il 22,5% vorrebbe ulteriori interventi sull'Irap, escludendo anche il costo dei lavoratori a tempo determinato.

lunedì 15 giugno 2015

Le ultime da Il Sole 24Ore: "A maggio, Italia fuori dalla deflazione"

A maggio torna a fare capolino l'inflazione e l'indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2014. Lo rileva l'Istat, rivedendo al ribasso le stime preliminari che segnavano un +0,2 per cento. Il segno più arriva dopo quattro mesi consecutivi di valori negativi. Lo stesso aumento c'è anche rispetto al mese precedente.    

La ripresa dell'inflazione è dovuta principalmente all'ulteriore ridimensionamento della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile) e all'accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi, dovuta in particolare a quelli di trasporto (+0,8%, da -0,6% di aprile).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo fa registrare una risalita (+0,6%, da +0,3% di aprile) e al netto dei soli beni energetici, si porta a +0,8%(era +0,6% il mese precedente). L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a +0,1% (era nulla ad aprile).
 

giovedì 11 giugno 2015

Rassegna stampa, ItaliaOggi: "Continua a crescere il lavoro stabile"

Anche l'Inps conferma il costante aumento dell'occupazione stabile. Nel suo ultimo 'Osservatorio sul precariato' rende noto infatti che nel primo quadrimestre del 2015 le assunzioni a tempo indeterminato sono state 650.897, con un 31,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2014.
 
Sono aumentate anche le assunzioni a termine di 44.817 unità, mentre i rapporti di apprendistato sono calati di 11.685 unità. Le conversioni di contratti a termine in rapporti stabili sono cresciute di oltre 41.939 unità. 
 
Sulla base dei nuovi dati, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 35,51% del primo quadrimestre 2014 al 40,93% del primo quadrimestre 2015. Nel corso del solo mese di aprile 2015, la quota dei nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 45%.
 
Sul complesso di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso di aprile 2015, oltre il 61% fruisce dell'esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015.
 
Buoni anche i dati sui licenziamenti: nello stesso periodo, gennaio-aprile 2015, le cessazioni di rapporti a tempo indeterminato sono state 513.426, il 4,2% in meno rispetto al primo quadrimestre dello scorso anno.

lunedì 8 giugno 2015

Ultime news ItaliaOggi: "Confcommercio: consumi in ripresa"

La ripresa dei consumi potrebbe essere più accentuata rispetto a quanto rilevato finora e i dati di aprile "avvalorano, unitamente alle indicazioni positive provenienti da altri indicatori congiunturali" l'ipotesi di una crescita "superiore all'1% già nel 2015". Lo rivelano i dati presentati da Confcommercio in occasione dell'assemblea generale.
 
L'indicatore dei consumi Confcommercio (Icc) ha registrato nell'aprile del 2015 una crescita dello 0,5% rispetto al mese precedente e dello 0,8% rispetto a un anno prima; in termini di media mobile a tre mesi, l'indicatore "consolida la tendenza al progressivo miglioramento in atto dall'estate del 2014". "Il quadro complessivo" fa notare Confcommercio - seppure caratterizzato da molti segnali di miglioramento, presenta "alcuni elementi d'incertezza" legati alle percezione da parte delle famiglie e delle imprese della solidità della ripresa.
 
Il 'sentiment' dei consumatori a maggio "ha mostrato un ulteriore peggioramento" dopo quello rilevato ad aprile; il clima di fiducia delle imprese è invece fermo su una "sostanziale stabilità". Tornando all'indicatore dei consumi, la crescita tra marzo e aprile deriva da un aumento della domanda sia di servizi (+0,6%) sia di beni (+0,4%): si tratta dell'incremento maggiore negli ultimi due anni.